La torre della finanza

La Torre fu realizzata nei primi del ‘700 per controllare l’accesso alla foce del Po di Volano. L’opera fu commissionata dal GovernoPontificio in una zona leggermente arretrata rispetto alle difese esistenti sino alla metà del ‘600 distrutte da una mareggiata. L’edificio, a base quadrata, ha un piano parzialmente interrato con murature esterne a scarpa. In origine era inserito all’interno di un terrapieno a forma di stella.
L’esistenza di una torre a difesa del Porto di Volano, sulla sponda destra del fiume, è riportata in una carta risalente all’anno 1320 circa. Altre fonti indicano la costruzione di un’altra torre, avvenuta nel 1482 su commissione del duca di Ferrara Ercole I d’Este. A partire dal XVII secolo nuove correnti marine, conseguenti al Taglio di Porto Viro operato dai veneziani, resero precaria la stabilità della linea di costa alla foce del Po di Volano, che fu presto preda dell’erosione. Per mantenere la difesa armata del porto ed esercitare il controllo dei traffici commerciali che si svolgevano alla foce del fiume, tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo, il governo Pontificio dovette far riedificare la Torre di Guardia più spostata ad occidente, sulla sinistra idrografica del fiume, una prima volta nel periodo 1684-87 e una seconda volta nel 1739-41. Minacciata dalla continua erosione della costa da parte del mare, la prima torre resistette fino al 1729, quando una burrasca la distrusse quasi completamente. Collocata in posizione ancora più interna rispetto alla precedente, la seconda e attuale costruzione nota come Torre della Finanza, o di Guardia o di Volano, fu iniziata nel 1739 forse su progetto di Giovanni Iacomelli, perito della Camera Apostolica in Ferrara, e nella primavera del 1741 fu pronta a ricevere i soldati del presidio militare.

Adibita a caserma della Guardia di Finanza all’inizio del ’900, la Torre appartiene al demanio dello Stato. Recentemente restaurato, l’edificio presenta pianta quadrata poggiante su volte a botte e una base a scarpa con pietre angolari, è costruito in laterizio intonacato e porta un cornicione alla sommità con beccatelli di pietra. La copertura è a quattro falde e su ogni lato si trovano tre ordini di finestre. Dai prospetti nord e sud si accede ai due ingressi, posti al primo piano, per mezzo di una scala in laterizio e cemento. Le quattro guardiole angolari facenti parte della struttura originaria sono state demolite nell’800, contemporaneamente all’apertura di numerose finestre.


Firma della “Convenzione d’uso della Torre della Finanza”


Una Convenzione di vent’anni garantirà l’uso e la valorizzazione della Torre della Finanza, un manufatto artistico e architettonico che racconta la storia del Po. Il bene di proprietà dello Stato, sulla scorta delle norme tecniche di attuazione contenute nel Piano di Stazione “Volano – Mesola – Goro” del Parco, viene così affidato dall’Agenzia del Demanio alla gestione del Parco del Delta del Po dell’Emilia – Romagna che in collaborazione con il Comune di Codigoro e la Soprintendenza ai Beni Storici e Architettonici e per il Paesaggio provvederà a realizzare progetti di valorizzazione sia sul piano del recupero conservativo che sulle finalità di destinazione del manufatto – centro documentazione e studi; osservatorio avifaunistico sulle attigue Valli Canneviè e Bertuzzi; centro informativo e punto di accesso ai percorsi natura dell’area; sede di uffici comunali di accoglienza turistica.

Torre della Finanza insieme a Torre Abate e Torre Palù costituiscono punti culturali e artistici fondamentali nella geografia del territorio, per questo il Parco ha realizzato un progetto di valorizzazione che ha candidato nel programma “Obiettivo 2” della Provincia di Ferrara.


Comacchio 30 giugno 2004